Da " LA SICILIA " SpA
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La Regione Spa
di Lillo Miceli
Una Regione più pasticciona che imprenditrice quella che emerge dal lungo elenco delle società a partecipazione regionale. Tant'è che si avverte il bisogno di ridurne il numero drasticamente. Ed anche i lauti compensi degli amministratori. E' impressionante la duplicazione o triplicazione di Spa che avrebbero dovuto svolgere le stesse attività, ma che invece si sono rivelate vere palle al piede per l'innovazione tecnologica ed amministrativa. Non è un caso se, nell'ambito dell'informatica, l'unica «partecipata» che ha dato buoni risultati è «Sicilia e-Servizi Spa» in cui c'è una forte presenza di soci privati con il 49% delle azioni.
Il proliferare di società partecipate dalla Regione è stato un moltiplicatore di poltrone di sottogoverno, ma anche di assunzioni per chiamata diretta. Una prima sforbiciata c'è già stata, ora il governo regionale deve completare l'opera. Gli uffici hanno già predisposto un dettagliato piano che la giunta, presieduta da Raffaele Lombardo, dovrebbe adottare nei prossimi giorni. Alcune Spa sono già state messe in liquidazione, altre saranno accorpate. Ma sarà solo il primo passo, per mettere ordine ci vorrà del tempo. Le «partecipate», infatti, sono solo la punta dell'iceberg. C'è una miriade di enti, istituti e patronati che assorbono risorse del bilancio regionale per attività spesso inutili o che potrebbero essere affidate ai privati.
Bisogna cominciare a fare piazza pulita degli sprechi. Sia perché il bilancio della Regione non può più permetterseli e sia perché bisogna cominciare a mettere i conti in regola, in vista dell'arrivo del federalismo fiscale che impone una oculata amministrazione delle risorse. Ma non è solo la Regione a dovere risparmiare. Anche nei Comuni è proliferata la creazione di società per azioni per la gestione di servizi pubblici locali che, ricorrendo all'affidamento diretto (in house) delle commesse sono finite col gravare sulle tasche dei cittadini, a fronte di gestioni scadenti. Se non fallimentari.
[Vedi: La vicenda San Giorgio-Tributi Italia ndr)]
SONO GRADITI I COMMENTI
di Lillo Miceli
Una Regione più pasticciona che imprenditrice quella che emerge dal lungo elenco delle società a partecipazione regionale. Tant'è che si avverte il bisogno di ridurne il numero drasticamente. Ed anche i lauti compensi degli amministratori. E' impressionante la duplicazione o triplicazione di Spa che avrebbero dovuto svolgere le stesse attività, ma che invece si sono rivelate vere palle al piede per l'innovazione tecnologica ed amministrativa. Non è un caso se, nell'ambito dell'informatica, l'unica «partecipata» che ha dato buoni risultati è «Sicilia e-Servizi Spa» in cui c'è una forte presenza di soci privati con il 49% delle azioni.
Il proliferare di società partecipate dalla Regione è stato un moltiplicatore di poltrone di sottogoverno, ma anche di assunzioni per chiamata diretta. Una prima sforbiciata c'è già stata, ora il governo regionale deve completare l'opera. Gli uffici hanno già predisposto un dettagliato piano che la giunta, presieduta da Raffaele Lombardo, dovrebbe adottare nei prossimi giorni. Alcune Spa sono già state messe in liquidazione, altre saranno accorpate. Ma sarà solo il primo passo, per mettere ordine ci vorrà del tempo. Le «partecipate», infatti, sono solo la punta dell'iceberg. C'è una miriade di enti, istituti e patronati che assorbono risorse del bilancio regionale per attività spesso inutili o che potrebbero essere affidate ai privati.
Bisogna cominciare a fare piazza pulita degli sprechi. Sia perché il bilancio della Regione non può più permetterseli e sia perché bisogna cominciare a mettere i conti in regola, in vista dell'arrivo del federalismo fiscale che impone una oculata amministrazione delle risorse. Ma non è solo la Regione a dovere risparmiare. Anche nei Comuni è proliferata la creazione di società per azioni per la gestione di servizi pubblici locali che, ricorrendo all'affidamento diretto (in house) delle commesse sono finite col gravare sulle tasche dei cittadini, a fronte di gestioni scadenti. Se non fallimentari.
[Vedi: La vicenda San Giorgio-Tributi Italia ndr)]
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nucifora- membro
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