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Un forestiero innamorato di Vena

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Un forestiero innamorato di Vena Empty Un forestiero innamorato di Vena

Messaggio  Admin Mer 18 Mag - 9:23

Un signore, Giuseppe Longo, innamorato di Vena, scrive al quotidiano La Sicilia per denunciare lo stato di totale abbandono della bellissima frazione di Piedimonte.
Riceviamo da Sammy questa protesta e la pubblichiamo volentieri nel Forum di Cittadini protagonisti, nella speranza che serva da stimolo agli amministratori.

«Che peccato vedere ridotta così la piazza del Santuario di Vena»
Sono un forestiero innamorato
di Vena e del suo Santuario, ma
purtroppo non ricambiato…
(ma sarebbe forse meglio dire,
respinto?)… E perciò amareggiato.
E però sempre fedele. Ed
agguerrito. Quali mirabili intenti
ispirano l’amministrazione
di Piedimonte Etneo? Dopo
aver fatto rimuovere la Corona
del Rosario circostante il prato
erboso che abbelliva lo spiazzale
adiacente il Santuario della
Madonna della Vena, fonte di
conclamata attrattiva per i
sempre più numerosi visitatori,
devoti e non, l’amministrazione
si segnala ancora per l’attenzione
riposta nella custodia
del sito. Da allora, infatti, il nulla!
Lo spiazzale è rimasto abbandonato
ad un progressivo
degrado, senza che venisse
adottata una quale sua nuova
vocazione funzionale. Talora
adibito a parcheggio indiscriminato,
reclama immediati, e
finora inesistenti, interventi di
manutenzione, anche, ma non
solo, in prossimità degli alberi,
le cui radici, a tratti a cielo
aperto, ne perforano e deformano
la sagoma. Un’inerzia
francamente inspiegabile; e ingiustificabile!
Nel frattempo
però si è permessa l’installazione
di supporti per l’affissione
di inserti pubblicitari, proprio
negli spazi più attigui al
Santuario; con una caduta di
gusto quanto meno disdicevole
(e peraltro anche incomprensibile,
visto l’ampio, e più
idoneo, spazio a disposizione, a
esempio, sui muri delimitanti
la strada d’accesso…). Ad incorniciare,
infine, il suggestivo
panorama che si offre dallo
spiazzale, proliferano indisturbate,
e quasi giganteggiano ardite,
le erbacce, per tutto il
frontone murario, lungo il ciglio
della piazza e sulla parete
sottostante. Che ameno biglietto
di benvenuto per i turisti…
Poi, però, non lamentiamoci
se le nostre bellezze restano
sconosciute; o peggio, relegate
nell’oblio… Forse è lo
scotto che si paga quando si
ereditano dei tesori, immeritoriamente…
Ma di certo non è
quello che Vena si merita. E
neanche i turisti che vorrebbero
godere della sua bellezza…
GIUSEPPE LONGO

LA SICILIA
CATANIA
MARTEDÌ 17 MAGGIO 2011

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