Qualche informazione sull'IMU
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IMU, il 18 giugno si paga la prima rata: come si calcola?
Qualche informazione per i lettori del Forum di Cittadini Protagonisti
Si avvicina la data fatidica del 18 giugno, giorno in cui si dovrà versare il primo acconto per l’IMU. La vecchia ICI, ora denominata Imposta Municipale Propria, deve essere corrisposta da tutti coloro che sono in possesso, a titolo di proprietà, d’un immobile, oppure dai titolari di diritti reale di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie, dal concessionario di aree demaniali o dal locatario di un immobile in leasing.
Ma come si calcola l’IMU?
Innanzitutto bisogna capire di quale edificio si è proprietari: se parlare di prima casa risulta strano, già “abitazione principale” in cui si ha la residenza potrebbero sembrare termini più alla nostra portata.
L’abitazione principale però può avere anche delle pertinenze, come: cantine e soffitte (C/2), box auto (C/6), tettoie (C/7). Se ci sono due soffitte poi, conviene “unire” quella con la rendita più alta e fare una dichiarazione a parte per l’altra, alla quale verrà applicata invece un’aliquota più alta.
Attenzione alle aliquote anche per quanto riguarda i comproprietari: ognuno dovrà redigere un modello F24 e pagare quanto gli compete di IMU.
La rendita catastale è uno dei primi passi da muovere per capire quanto di Imu bisognerà pagare. Per trovarla, ci si dovrà rivolgere all’Agenzia del Territorio oppure farlo on line e recuperarla facendo però affidamento sul proprio codice fiscale, sugli identificativi catastali (comune, sezione, foglio, particella) e sulla provincia di ubicazione dell’immobile. La rendita va rivalutata del 5% (nel caso di abitazione principale) e moltiplicata per il coefficiente previsto per la tipologia di immobile, in questo caso 160.
Il prodotto della rendita (rivalutato del 5% e moltiplicato per 160) adesso bisogna moltiplicarlo per l’aliquota (nel primo acconto è nazionale: 0,4% per la prima casa, 0,76% per gli altri immobili).
Al momento di saldare il secondo acconto (16 dicembre, slittato a lunedì 17), verrà applicata invece l’aliquota comunale, quella decisa entro il 30 settembre dalla propria Giunta di governo cittadina.
Ma non ci sono solo fattori moltiplicatori in questo calcolo dell’Imu: ci sono anche le detrazioni e per l’abitazione principale si tratta di 200 euro, più 50 euro per ogni figlio sotto i 26 anni.
L’acconto così calcolato potrà essere suddiviso in due rate (18 giugno e 17 settembre) oppure in un’unica soluzione, scelta da cui dipende il valore da riportare nel modello F24. Questo però solo nel caso dell’abitazione principale, mentre per gli altri immobili si paga il primo acconto entro il 18 giugno senza possibilità di ammortamenti ulteriori.
Poi ci sarà la seconda rata, a dicembre.
E’ stato calcolato che la manovra interessi 18 milioni di italiani e che il gettito previsto per questo primo acconto ammonti a circa 10 miliardi di euro, mentre il valore complessivo di questa nuova tassa è di oltre 21 miliardi di euro.
Qualche informazione per i lettori del Forum di Cittadini Protagonisti
Si avvicina la data fatidica del 18 giugno, giorno in cui si dovrà versare il primo acconto per l’IMU. La vecchia ICI, ora denominata Imposta Municipale Propria, deve essere corrisposta da tutti coloro che sono in possesso, a titolo di proprietà, d’un immobile, oppure dai titolari di diritti reale di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie, dal concessionario di aree demaniali o dal locatario di un immobile in leasing.
Ma come si calcola l’IMU?
Innanzitutto bisogna capire di quale edificio si è proprietari: se parlare di prima casa risulta strano, già “abitazione principale” in cui si ha la residenza potrebbero sembrare termini più alla nostra portata.
L’abitazione principale però può avere anche delle pertinenze, come: cantine e soffitte (C/2), box auto (C/6), tettoie (C/7). Se ci sono due soffitte poi, conviene “unire” quella con la rendita più alta e fare una dichiarazione a parte per l’altra, alla quale verrà applicata invece un’aliquota più alta.
Attenzione alle aliquote anche per quanto riguarda i comproprietari: ognuno dovrà redigere un modello F24 e pagare quanto gli compete di IMU.
La rendita catastale è uno dei primi passi da muovere per capire quanto di Imu bisognerà pagare. Per trovarla, ci si dovrà rivolgere all’Agenzia del Territorio oppure farlo on line e recuperarla facendo però affidamento sul proprio codice fiscale, sugli identificativi catastali (comune, sezione, foglio, particella) e sulla provincia di ubicazione dell’immobile. La rendita va rivalutata del 5% (nel caso di abitazione principale) e moltiplicata per il coefficiente previsto per la tipologia di immobile, in questo caso 160.
Il prodotto della rendita (rivalutato del 5% e moltiplicato per 160) adesso bisogna moltiplicarlo per l’aliquota (nel primo acconto è nazionale: 0,4% per la prima casa, 0,76% per gli altri immobili).
Al momento di saldare il secondo acconto (16 dicembre, slittato a lunedì 17), verrà applicata invece l’aliquota comunale, quella decisa entro il 30 settembre dalla propria Giunta di governo cittadina.
Ma non ci sono solo fattori moltiplicatori in questo calcolo dell’Imu: ci sono anche le detrazioni e per l’abitazione principale si tratta di 200 euro, più 50 euro per ogni figlio sotto i 26 anni.
L’acconto così calcolato potrà essere suddiviso in due rate (18 giugno e 17 settembre) oppure in un’unica soluzione, scelta da cui dipende il valore da riportare nel modello F24. Questo però solo nel caso dell’abitazione principale, mentre per gli altri immobili si paga il primo acconto entro il 18 giugno senza possibilità di ammortamenti ulteriori.
Poi ci sarà la seconda rata, a dicembre.
E’ stato calcolato che la manovra interessi 18 milioni di italiani e che il gettito previsto per questo primo acconto ammonti a circa 10 miliardi di euro, mentre il valore complessivo di questa nuova tassa è di oltre 21 miliardi di euro.
ilion- membro
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Data d'iscrizione : 27.11.07
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