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2013 Progetto di C P per la Festa della Vendemmia

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Messaggio  Admin Ven 20 Set - 12:01

C’è un’idea che ci frulla in testa. Un’idea che riguarda la Festa della Vendemmia.
Diciamo da tempo che la manifestazione principe di Piedimonte Etneo, la Festa della Vendemmia appunto, deve essere molto di più di una Sagra paesana ed avere, invece, un ruolo più importante per l’immagine e l’economia della città.
Perché ciò avvenga sono indispensabili alcune cose che gli Amministratori comunali, ma anche singoli cittadini, debbono realizzare.

Intanto il territorio. Bisogna partire dal territorio.
Bisogna, a nostro avviso, censire gli ettari di terreno vocati alla coltivazione dell’uva e verificare quanti di essi sono realmente coltivati a vigneto.
Verificare quanti ettolitri di mosto e conseguentemente di vino sono prodotti ogni anno nel nostro Comune.
Quantificare la manodopera realmente impegnata in questo comparto.
Censire e verificare le condizioni dei Palmenti esistenti sul territorio al fine di programmare interventi di bonifica e di riattivazione per quelli che non fossero in condizioni ottimali per la pigiatura dell’uva.

I palmenti possono avere un ruolo importantissimo in un progetto di rilancio (forse dovremmo dire: di lancio) del turismo, poiché a Piedimonte non è mai stata realizzata una politica d’intercettamento del flusso turistico che Taormina e l’Etna, patrimonio dell’umanità UNESCO, potrebbero garantire se solo ci fossimo attivati in questo senso.
In un percorso guidato la visita ai palmenti dovrebbe avere un posto di rilievo, tanta è l’importanza che queste strutture rivestono sia per la tipologia dell’architettura, che per il profilo etno-antropologico, visto che per secoli sono state parti integranti dell’economia locale.

Un ruolo privilegiato dovrebbe averlo la Pro Loco che, ottemperando alle sue funzioni istituzionali, dovrebbe garantire informazioni e servizi atti a sviluppare sempre più il flusso turistico nella cittadina.

Siccome al centro del progetto c’è il vino, ecco che bisogna valorizzare il prodotto, magari dando seguito ai nostri suggerimenti che prevedono l’assegnazione del DE.CO. (Denominazione Comunale di Origine).

A quest’importantissimo organismo di promozione di prodotti comunali (DE.CO.) andrebbe agganciata anche la ciliegia Mastrantoni, prodotta nelle nostre contrade, oltre all’istituzione del Mercato a Km 0, cose queste che indichiamo da anni nei contributi ai programmi elettorali per le amministrative e com’è facilmente riscontrabile sul Forum di Cittadini Protagonisti.

Bisognerebbe interessare l’università di Catania perché analizzi il nostro vino e ne certifichi le qualità organolettiche, primo passo questo per ottenere la valorizzazione del prodotto e ne permetta la commercializzazione su un più vasto territorio.    
 
Per essere venduto ed avere un ruolo economicamente importante il vino deve essere prima prodotto, ecco allora che nasce l’esigenza di avere nel territorio delle cooperative agricole e/o di lavoro finalizzate alla selezione, coltivazione di vitigni, nel Comune di Piedimonte, da sempre vocato alla coltivazione della vite date le caratteristiche geologiche, orografiche e climatiche del proprio territorio.          
                                   


Storicamente c’è stata una crescente involuzione dello sfruttamento ai fini agricoli di una buona parte del territorio disponibile.
Il progetto dovrebbe prevedere la formalizzazione di contratti in “comodato d’uso” tra proprietari e cooperativa, con l’impegno dell’uno di mettere a disposizione le strutture esistenti, anche a supporto, fabbricati e mezzi di lavoro, e dell’altro a provvedere alle spese di gestione, manodopera, e, se necessario, agli investimenti per l’adeguamento e il successivo impianto delle colture.  
                                                                                                                                                Dovrebbe prevedere anche la costituzione di “cantina” per la lavorazione dell’uva, con il supporto in fase iniziale di enologi esperti, tramite contratti di collaborazione con l’università, creando, di fatto, dei “campus” per la specializzazione di figure professionali, l’enologo appunto, tra le più richieste in campo nazionale nel settore delle produzioni agro-alimentare.
Tali esperienze sono state già effettuate, con notevole successo, in altre regioni d’Italia, Umbria ed Abruzzo, che in fase iniziale potrebbero essere usate come riferimento per la redazione di progetti per accedere a bandi di finanziamento, periodicamente predisposti dalla Regione Sicilia.        
Avviare sin da adesso contatti con realtà già operanti nelle altre ragioni per uno scambio proficuo di esperienze e conoscenze.      
                                                                                                                                                    C’è, a nostro avviso, la necessità di una enoteca a totale finanziamento dei produttori locali, che avrebbero una “vetrina” per i propri prodotti, con l’assunzione come collaboratori a progetto per la vendita dei vini di almeno due giovani, adeguatamente formati nel settore.                          
L’enoteca dovrebbe possedere un’area di degustazione con la possibilità di fornire altri prodotti per l’abbinamento con i vini, pensiamo soprattutto ai nostri ottimi formaggi, salumi, frutta secca, miele, marmellate, prodotti di panificazione.                                                                              
L’Amministrazione avrebbe il solo onere di facilitare gli iter burocratici ed autorizzativi nonché di mediare, sostenere ed avallare i “giovani imprenditori” nei rapporti con le Istituzioni e i Produttori.
Istituzione di un Premio annuale, in concomitanza del periodo della Festa della Vendemmia, per un vino che si è particolarmente distinto nell’anno precedente, per le caratteristiche proprie e/o per il successo di vendite.          
In sintesi si propone di “capitalizzare” l’impegno profuso dagli Amministratori presenti e passati nella valorizzazione della nostra coltura e tradizione, con la felice intuizione dell’istituzione della Festa della Vendemmia.  
Bisogna crederci in queste cose, e dovrebbero crederci prima di tutto i giovani piedimontesi che immaginiamo non solo dediti a pulire villette, tirare la fune e trasmettere in diretta il Consiglio comunale, cose sicuramente importanti, ma che vorremmo impegnati anche in cose serie e costruttive per loro e per le prossime generazioni.
Siccome al centro resta sempre la Festa della Vendemmia, Cittadini Protagonisti la vorrebbe svincolata dagli umori dell'Amministrazione attuale e di quelle che verranno.                                  
Non è sostenibile che una kermesse così importante sia assoggettata alla volontà od alla maggiore o minore capacità di questo o di quell’Amministratore comunale.
Siamo anche coscienti che l’impegno, non solo finanziario, per una siffatta manifestazione è notevolissimo e non è pensabile che il tutto sia lasciato alla disponibilità di qualche imprenditore locale e di volenterosi concittadini.                                                                                              
Questo nel tempo si rivelerebbe esiziale per la Festa.    
E’ indispensabile, secondo noi, costituire la “Fondazione per la Festa della Vendemmia” che ne curi la programmazione e la realizzazione.      
Anche questa è una nostra idea che abbiamo suggerito al Sindaco Ignazio Puglisi, già nella bozza di programma che gli sottoponemmo in campagna elettorale.                                                          
Dando seguito a questa convinzione, in data 02 Luglio 2013 Prot. N° 8781, abbiamo inviato al Sindaco una lettera reiterando la richiesta d’istituzione della Fondazione.                                        
In un passaggio della lettera si legge: “…tale Fondazione, essendo terza rispetto all’Amministrazione comunale, garantirebbe trasparenza nella gestione, dinamicità programmatica, indipendenza operativa. Tutto ciò sarebbe fortemente incentivante nella gestione della manifestazione e darebbe, sin da subito, un impulso notevole, indispensabile, alla crescita della Festa della Vendemmia…”.  
Abbiamo pensato pure all’istituzione di una Lotteria legata alla Festa.                                                
Così come avviene per altre importanti manifestazioni siciliane e nazionali, legare l’evento ad una lotteria è un sicuro mezzo per ottenere la copertura finanziaria senza dover ricorrere, se non in minima parte, ai finanziamenti degli Enti pubblici.
Questa è l’idea che ci frulla in testa, a noi pare interessante e soprattutto realizzabile.                      
Ci vuole l’impegno di tutti, ognuno deve concorrere con l’apporto delle proprie esperienze; commercianti, giovani, istituzioni lavorino insieme perché la festa della Vendemmia sia, nel tempo, il volano di una nuova economia incentrata sul binomio: sviluppo e territorio.

                                                                                                      Cittadini Protagonisti
                                                                                                            Mario Settineri


Riportiamo di seguito copia del documento di sintesi presentato al Sindaco in data 20 settembre 2013 Prot. N° 12012


C i t t a d i n i  P r o t a g o n i s t i
Via Principe di Piemonte, 41  Piedimonte Etneo CT



               Alla c.a. Avv. Ignazio Puglisi
             Sindaco del Comune di Piedimonte Etneo

                                                                                  e p c      Dr. Alfio Palazzolo
                                                                                                Presidente del Consiglio Comunale di  
                                                                                                         Piedimonte Etneo



Oggetto: Proposte per “La Festa della Vendemmia”



Signor Sindaco,
In piena coerenza con quanto dichiarato nei “Sette punti programmatici per far rinascere Piedimonte”, in data 23 marzo u.s. il Movimento Cittadini Protagonisti, specificatamente riguardo la Festa della Vendemmia, desidera ribadirle, in qualità di Primo cittadino, alcune proposte di ulteriore “sviluppo” che, dal nostro punto di vista, possono rappresentare non solo un salto d’immagine ma una svolta “rivoluzionaria” per l’economia della città.

1.  Riconosciamo il valore del “territorio”. Censire, con l’aiuto del Catasto, gli ettari di terreno vocati alla coltivazione di vigneti e verificarne in campo la reale attuazione; verificare la quantità di mosto e vino prodotto ogni anno e la manodopera impiegata.  Censire e verificare le condizioni dei palmenti esistenti sul territorio al fine di programmare interventi di bonifica e di riattivazione per quelli che non fossero in condizioni di impiego.   In un percorso guidato la visita ai palmenti dovrebbe avere un posto di rilievo, data l’importanza che queste strutture rivestono sia per l’architettura, che per il profilo etno-antropologico, visto che per secoli sono state parti integranti dell’economia locale.

2. Riconosciamo il valore delle “persone”.  Promuovere la creazione di cooperative agricole e/o di lavoro finalizzate alla selezione, coltivazione di vitigni, nel territorio del Comune. Il progetto dovrebbe prevedere la formalizzazione di contratti in “comodato d’uso” tra proprietari e cooperativa, con l’impegno dell’uno di mettere a disposizione le strutture esistenti, anche a supporto, fabbricati e mezzi di lavoro, e dell’altro a provvedere alle spese di gestione, manodopera, e, se necessario, agli investimenti per l’adeguamento e il successivo impianto delle colture.                                                                                                                           Il progetto dovrebbe prevedere anche la costituzione di “cantina” per la lavorazione dell’uva, con il supporto, in fase iniziale di enologi esperti, tramite contratti di collaborazione con l’università, creando, di fatto, dei “campus” per la specializzazione di figure professionali, l’enologo appunto, tra le più richieste in campo nazionale nel settore delle produzioni agro-alimentare. Tali esperienze sono state già effettuate, con notevole successo, in altre regioni d’Italia, Umbria ed Abruzzo, che in fase iniziale potrebbero essere usate come riferimento per la redazione di progetti per accedere a bandi di finanziamento, periodicamente predisposti dalla Regione Sicilia. Avviare sin da adesso contatti con realtà già operanti nelle altre regioni per uno scambio proficuo di esperienze e conoscenze.                                                                                                            

3. Riconosciamo il valore del “prodotto”.  Avviare l’iter per la valorizzazione del prodotto, con la certificazione DE.CO. (Denominazione Comunale di Origine). Promuovere e facilitare la creazione di un’enoteca, a totale finanziamento dei produttori locali, che avrebbero una “vetrina” per i propri prodotti, con l’assunzione, come collaboratori a progetto,  per la vendita dei vini di almeno due giovani, adeguatamente formati nel settore. L’enoteca dovrebbe possedere un’area di degustazione con la possibilità di fornire altri prodotti per l’abbinamento con i vini, pensiamo soprattutto ai nostri ottimi formaggi, salumi, frutta secca, miele, marmellate, prodotti di panificazione. L’Amministrazione avrebbe il solo onere di facilitare gli iter burocratici ed autorizzativi nonché di mediare, sostenere ed avallare i “giovani imprenditori” nei rapporti con le Istituzioni e i Produttori. Lanciare l’istituzione di un Premio annuale, in concomitanza del periodo della Festa della Vendemmia, per un vino che si è particolarmente distinto nell’anno precedente, per le caratteristiche proprie e/o per il successo di vendite.                                                                                                                                         Il vino deve essere fortemente abbinato al nostro territorio.

4. Riconosciamo il valore della “festa”.  Costituire la “Fondazione per la Festa della Vendemmia” che ne curi la programmazione e la realizzazione, con la presenza degli Amministratori pro-tempore ma svincolata dagli umori e dalle risorse di questi ultimi.  Tale Fondazione, essendo terza rispetto all’Amministrazione comunale, garantirebbe trasparenza nella gestione, dinamicità programmatica, indipendenza operativa.

5. Istituzione di una Lotteria  che permetta la copertura finanziaria della manifestazione senza dover ricorrere, se non in minima parte, ai finanziamenti degli Enti pubblici.
                                                                                 
In sintesi, signor Sindaco, la nostra è una proposta tendente a “capitalizzare” l’impegno profuso dagli Amministratori passati e presenti nella valorizzazione della nostra cultura e tradizioni, con la felice intuizione dell’istituzione della Festa della Vendemmia, senza a questi nulla togliere in termini di spirito di servizio e capacità di fare.

Piedimonte Etneo 20 settembre 2013

                                                                                                         Cittadini Protagonisti
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