Sacro e profano a Vena

Gesù si era limitato a scacciare i mercanti dal tempio, codesta Amministrazione, più pragmaticamente, ne vieta lo svolgimento.

Un’Amministrazione comunale che non tiene conto delle tradizioni e delle necessità della Frazione Vena, commette un delitto che va oltre la semplice negazione del diritto allo svago ed al divertimento estivo.
Si mortifica una intera comunità umana, che invece va preservata ed aiutata nel suo tentativo di continuare ad esistere, pur con le difficoltà proprie dei piccoli centri.
Le iniziative estive, sagre, feste, ritrovi e quant’altro, mentre per alcuni significano un momento di promozione del territorio o dell’economia locale, per piccoli centri come Vena, Presa, San Gerardo sono l’unica possibilità di richiamare l’attenzione di una moltitudine di persone sulla loro esistenza.
Ecco, quindi, che le manifestazione estive, per queste Frazioni, assumono un carattere prioritario perché connesse alla loro stessa sopravvivenza.
I manifesti affissi dall’associazione La Grotta, disperatamente, pongono il problema e sottolineano, in modo crudo ed incontestabile, come, invece, l’Amministrazione Pidoto, abbia ritenuto di porre in essere una serie di difficoltà che, di fatto, hanno impedito la realizzazione di quelle che, oramai, erano diventate una piacevole tradizione.
Si parla tanto di turismo, ne parlano tutti, ma poi, nei fatti, ecco che si assumono atteggiamenti ostativi verso chi, con spirito di sacrificio, si adopera perché le parole si trasformino in fatti.
Non sappiamo quali machiavellici calcoli abbia fatto il Sindaco, nè ci interessa saperlo, prendiamo atto che quest’anno, ma solo quest’anno, le manifestazioni a Vena non si terranno.
Alle rimostranze dell’associazione La Grotta, si sono unite quelle di un comitato cittadino che, sempre con manifesti affissi, fa propria la protesta e annuncia che, resosi conto di aver sbagliato nelle elezioni passate, quando un numero, seppur esiguo, di elettori votò per Pidoto, alle prossime elezioni non ricadranno nell’errore.
Cittadini Protagonisti non vuole aggiungere nessun commento a quanto riportato nei manifesti, non lo fa per pudore.
Non vogliamo dare l’impressione di cavalcare una tigre adesso che si è prossimi alle elezioni, anche se il nostro interessamento per le frazioni e per Vena in particolare è sempre stato vivo e potrebbero testimoniarlo diversi abitanti di Vena che sono stati invitati, negli anni, a partecipare alle nostre iniziative politiche.
Abbiamo uno stile noi, in politica come nella vita, non facciamo dello sciacallaggio, questo modo d’operare non ci è congeniale, lasciamo volentieri questa prassi ai corifei dell’Amministrazione.
Noi sappiamo che l’ora del riscatto per Vena, ma per Piedimonte tutta, si avvicina.
Sarà quella l’occasione, per un intero paese, per risollevare la testa e programmare, con una nuova Amministrazione comunale, un futuro di rinascita sociale.

Se non riusciamo a gestire neanche una sagra paesana ma cosa realmente pensiamo di fare nei prossimi anni?


Neanche il buon Giovannino Guareschi avrebbe potuto tirare fuori una storia così drammaticamente comica